Morte del genitore: che cosa fare?
Guida pratica per figli che devono gestire la successione
Scritto dall’Avv. Giovanni Turina | Aggiornato il 23 febbraio 2025
La perdita di un genitore è un momento doloroso e difficile.
Oltre al lutto, gli eredi devono affrontare una serie di adempimenti burocratici legati alla successione ereditaria.
Questa guida passo-passo ti fornirà tutte le informazioni necessarie per gestire la successione in modo efficace e senza stress.
Sono un avvocato civilista specializzato in diritto successorio, con anni di esperienza nell’assistenza agli eredi. Seguendo i miei consigli, potrai affrontare la successione ereditaria con serenità e consapevolezza.
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1. Verificare se c’è un testamento.
l primo passo fondamentale è accertarsi se il genitore defunto ha lasciato un testamento.
Puoi cercare il testamento tra i documenti personali del defunto, oppure consultare il registro generale dei testamenti presso l’Archivio Notarile, ma serve una richiesta tramite un sistema informatico. Se non sei in grado, ti consiglio di chiedere ad un avvocato.
Se il testamento esiste, devi chiederne copia al notaio che lo ha pubblicato (o registrato, se si tratta di testamento pubblico).
Una volta che hai il testamento, puoi capire se il testatore ti ha lasciato quello che ti spetta oppure no.
Se non c’è testamento, si applicano le regole della successione legittima: trovi tutto qui nella pagina con 101 domande e risposta sull’eredità.
2. La dichiarazione di successione.
Entro 12 mesi dalla data del decesso, gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate.
Questo adempimento è obbligatorio e serve per comunicare all’Agenzia delle Entrate la composizione del patrimonio ereditario e l’identità degli eredi.
La dichiarazione di successione può essere presentata online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure tramite un intermediario abilitato (ad esempio, un commercialista o un notaio, oppure un CAF).
Per compilare la dichiarazione, avrai bisogno di una serie di documenti:
- certificato di morte;
- il documento di identità del defunto;
- i documenti di identità degli eredi;
- i documenti relativi ai beni del defunto (ad esempio, visure catastali degli immobili, estratti conto bancari, polizze assicurative).
Ricordati: le tasse sono dovute da tutti quelli che hanno accettato l’eredità e dai chiamati all’eredità, cioè quelli che ancora non hanno accettato ma nemmeno hanno rinunciato.
Se vuoi sapere se sei erede o meno, cioè se hai accettato l’eredità o se puoi ancora rinunciare, ti rimando a questo video.
3. Pagare le tasse.
Ebbene sì, anche in questo caso c’è da pagare.
L’imposta di successione è un’imposta che si applica al valore del patrimonio ereditario.
L’importo dell’imposta varia in base al grado di parentela tra il defunto e gli eredi e al valore del patrimonio.
Ad esempio, il coniuge e i figli godono di una franchigia di 1 milione di euro ciascuno, il che significa che non pagano l’imposta se il valore della loro quota di eredità è inferiore a tale importo.
Le aliquote dell’imposta di successione variano dal 4% all’8%, a seconda del grado di parentela.
Il pagamento dell’imposta deve essere effettuato entro i termini stabiliti dalla legge, tramite modello F24, e come ti dicevo gravano sugli eredi e sui chiamat all’eredità.
visto che il calcolo è piuttosto complesso, ti consiglio di affidarti ad un professionista del settore: CAF, commercialista o notaio.
4. Accettare o rinunciare all’eredità.
Gli eredi hanno il diritto di scegliere se accettare o rinunciare all’eredità.
L’accettazione comporta l’acquisizione di tutti i diritti e gli obblighi del defunto, compresi i debiti.
La rinuncia, invece, comporta la perdita di qualsiasi diritto sull’eredità.
La decisione di accettare o rinunciare all’eredità deve essere presa con attenzione, valutando attentamente la situazione patrimoniale del defunto.
L’accettazione può essere espressa (tramite atto pubblico o scrittura privata autenticata) o tacita (compiendo atti che presuppongono la volontà di accettare).
La rinuncia deve essere fatta con dichiarazione ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale.
Mentre alla rinuncia si può rinunciare, salvo che gli eredi che ti hanno “sostituito” non abbiano ancora accettato l’eredità, una volta che si è erede lo si è per sempre.
I latini dicevamo semel heres, semper heres (una volta erede, per sempre erede) ed anche oggi funziona così.
Se non sai se hai accettato o meno, possiamo parlarne insieme: qui nel video tutte le informazioni per fissare un colloquio insieme
5. Voltura delle utenze.
Passaggio non scontato.
È necessario effettuare la voltura delle utenze (luce, gas, acqua) e dei contratti (assicurazioni, abbonamenti) intestati al defunto.
Questo adempimento serve per trasferire le utenze e i contratti agli eredi, evitando interruzioni dei servizi.
La voltura può essere richiesta direttamente ai fornitori di servizi, presentando il certificato di morte e i documenti di identità degli eredi.
La voltura è quasi sempre accettazione dell’eredità, quindi fai attenzione se non sai se rinunciare o meno.
6. Conti correnti: gestirli.
Occorre sbloccare i conti bancari e gli investimenti del defunto e trasferirli agli eredi.
Per fare ciò, è necessario presentare alla banca o all’istituto finanziario il certificato di morte, la dichiarazione di successione e i documenti di identità degli eredi.
La banca o l’istituto finanziario provvederà a sbloccare i conti e gli investimenti e a trasferirli agli eredi in base alle quote di eredità.
Ho scritto un video su questo, e sul caso specifico di quando la banca vuole la firma di tutti gli eredi per darvi il denaro (non può farlo).
7. Volture catastali: gli immobili diventano degli eredi.
È necessario aggiornare il catasto e i pubblici registri (ad esempio, il registro immobiliare) per riflettere il trasferimento di proprietà degli immobili agli eredi.
Questo adempimento è importante per garantire la corretta registrazione degli immobili e per evitare problemi futuri.
L’aggiornamento può essere richiesto presso gli uffici del catasto e dei pubblici registri, presentando la dichiarazione di successione e i documenti relativi agli immobili.
8. Conclusioni.
Gestire la successione ereditaria dopo la perdita di un genitore può sembrare complicato, ma seguendo questi passaggi potrai affrontare la situazione con maggiore serenità e consapevolezza.
Quale sarà il primo passo che intraprenderai?
Verificherai l’esistenza di un testamento o presenterai la dichiarazione di successione?
Se hai bisogno di assistenza legale, non esitare a contattarmi.
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