Eredità e testamento: 101 domande e risposte
La guida definitiva
Scritto dall’Avv. Giovanni Turina | Aggiornato il 19 dicembre 2024
Eredità, testamento e successione ereditaria sono argomenti ENORMI.
Ho scritto sul tema quattro libri e concluso decine di consulenze in Studio.
101 domande e risposte più comuni in tema di eredità (è la più grande fonte di informazioni su internet in Italia)
Villafranca di Verona, via L. Zago 13
Verona, via del Carrista 3
045/5118311 – vittoria@turina.it
Le domande più richieste (su 101)
Prima dell’eredità
Partiamo dalle basi: cos’è una successione ereditaria, cos’è un testamento, quali sono gli eredi.
Sono le risposte necessarie per affrontare questo grande tema.
1. Cos’è una successione ereditaria?
È il passaggio di un patrimonio dal defunto ai suoi eredi. Può avvenire con testamento oppure secondo la legge (successione legittima). I parenti non diventano automaticamente eredi: devono prima decidere se accettare la successione. Se ci sono troppi debiti, spesso conviene rinunciare. (⬆)
2. Quale la differenza tra successione testamentaria e legittima?
Il testamento prevale sulla successione legittima, ossia quella prevista per legge. Se il testatore ha disposto solo di una parte dell’eredità, l’altra parte segue la successione legittima, ossia quella del codice civile.
Ipotesi: il papà fa testamento lascia la casa in campagna al primogenito. La casa andrà al primogenito, ma tutto il resto seguirà le regole della successione legittima, ossia quelle del codice civile. Nella quota del figlio ci sarà dunque la casa + la sua quota per legge. (⬆)
3. Chi sono gli eredi legittimi?
Gli eredi legittimi sono quelli che sono indicati nel codice civile.
Ad esempio, se una persona muore ed ha il coniuge e dei figli, questi sono eredi legittimi. Le quote sono indicate nel codice civile e non si possono modificare. (⬆)
4. Chi sono gli eredi legittimari?
Gli eredi legittimari sono quelli che non possono non ereditare. Se chi fa testamento scrive che non li vuole come eredi, il testamento è nullo. Gli eredi legittimari sono il coniuge, i figli ed i genitori (se non ci sono i figli).
I legittimari ereditano almeno la quota che gli spetta per legge, e che viene indicata nel codice civile. (⬆)
5. Muore il coniuge e non ci sono figli. L’altro coniuge, superstite, cosa eredita?
Se chi muore non aveva genitori o fratelli, l’altro coniuge è erede universale. Se invece aveva genitori e/o fratelli o sorelle, 2/3 al coniuge ed 1/3 ai fratelli.
Se Tizio muore, la vedova Caia eredita tutto se Tizio non aveva fratelli. Ma se li ha, eredita solo 2/3 del tutto. Per evitarlo, Tizio avrebbe dovuto fare testamento. (⬆)
6. Muore il coniuge c’è un figlio. Il coniuge superstite ed il figlio cosa ereditano?
Non c’è testamento? 1/2 al figlio e 1/2 al coniuge.
C’è testamento? 1/3 legittima del coniuge, 1/3 legittima del figlio, e l’ultimo 1/3 è disponibile (il testatore lo da a chi vuole) (⬆)
7. Muore il coniuge ci sono più figli. Il coniuge superstite ed i figli cosa ereditano?
Non c’è testamento? 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli (in quote uguali tra loro)
C’è testamento? 1/4 legittima del coniuge, 1/2 legittima dei figli, e l’ultimo 1/4 è disponibile (il testatore lo da a chi vuole) (⬆)
8. Chi muore ha solo dei figli (uno o più). Chi eredita e cosa?
Non c’è testamento? Tutto ai figli (in quote pari tra loro)
C’è testamento ed ha un solo figlio? 1/2 legittima del figlio, e 1/2 è disponibile (il testatore lo da a chi vuole)
C’è testamento e ha due o più figli? 2/3 legittima dei figli, e 1/3 disponibile (il testatore lo da a chi vuole) (⬆)
9. Chi muore ha solo genitori. Chi eredita e cosa?
Non c’è testamento? 1/2 al padre e 1/2 alla madre. Sennò tutto all’unico genitore. (⬆)
10. Chi muore ha solo fratelli o sorelle.
Questi non sono eredi legittimari, quindi possono essere diseredati.
Se chi muore non fa testamento, tutto passa ai fratelli o sorelle in quote pari tra loro. E se uno di loro non può (perché già morto) o non vuole ereditare, la sua quota passa ai suoi figli.
Ad esempio, Primo muore e lascia una sorella (Seconda) ed un fratello (Terzo). Ipotizziamo che Terzo è morto prima di Primo. Gli eredi di primo sono Seconda, ed il figlio di Terzo.
Se Primo non vuole che i fratelli ereditino, deve fare testamento, e lasciare tutto a chi vuole lui. (⬆)
11. Il coniuge separato che cosa eredita?
Il coniuge separato è erede come il coniuge non separato. Solo se il coniuge superstite ha una sentenza che gli addebita la separazione (qui un video con maggiori info) e godeva degli alimenti (qui maggiori info) allora ha diritto ad un assegno vitalizio, per tutta la vita. Occorre passare prima dal giudice, ed è tutto spiegato all’art. 548 del codice civile.
12. Il coniuge divorziato che cosa eredita?
Il coniuge divorziato non è erede.
Testamento
Fare testamento è DAVVERO importante.
Perché puoi dare quello che vuoi, a chi vuoi tu. Ovviamente, nei limiti che la legge ti impone.
Scoprirai TUTTO sul testamento: come si fa, come non si fa (gli errori più comuni), e quali parole evitare.
13. Cos’è un testamento?
Un testamento è un documento dove disponi del tuo patrimonio per quando avrai cessato di vivere. In pratica, serve a dare quello che è tuo a chi vuoi, nella misura che vuoi.
Il testamento può avere tante forme. Le più comuni: testamento olografo, testamento pubblico, testamento segreto.
14. Cos’è il testamento pubblico?
Il testamento pubblico è il testamento fatto davanti al notaio e due testimoni (in genere i collaboratori del notaio).
Col testamento pubblico puoi avere la data certa, perché il notaio è pubblico ufficiale. Questo è importante perché nessuno potrà dire che il testamento ha una data diversa da quella scritta.
Col testamento pubblico è certo anche il suo contenuto, nel senso che nessuno potrà contestare quello che il notaio conferma essere stato detto davanti a lui ed i testimoni.
Ha un costo, nell’ordine di 1000 – 1500 euro, e rimane disponibile presso il notaio, ma non è pubblico. Diventa pubblico dopo la morte del testatore, con la sua pubblicazione.
Il testamento pubblico può essere sempre revocato, anche mediante un testamento olografo: ad esempio, se nel 2023 hai fatto testamento pubblico davanti al notaio, e cambi idea, non per forza devi tornare dal notaio; dovrai scrivere un testamento olografo valido e senza errori dove revochi il testamento precedente, e disponi in un altro modo del tuo patrimonio.
15. Cos’è il testamento segreto?
Il testamento segreto è il testamento che compili, in modo segreto appunto, e che poi consegnerai al notaio. Il notaio lo mette in una busta chiusa, e redige un verbale, che firmerai. Questo dà la certezza della data, e della provenienza dello scritto, nel senso che tu dichiari che quello è il tuo testamento. Il testamento segreto verrà aperto dopo la tua morte, e come per il testamento pubblico, è sempre revocabile: dovrai però passare dal notaio a ritirarlo.
Ha il beneficio che nessuno, con te in vita, conoscerà il suo contenuto. Di contro, ha un costo, nell’ordine dei 1000 – 1500 euro come per il testamento pubblico.
16. Cos’è il testamento olografo?
Il testamento olografo è il testamento che il testatore scrive di proprio pugno. In pratica, è un foglio di carta dove chi vuole fare testamento scrive le sue ultime volontà. Deve essere fatto secondo criteri precisi, che ti spiegherò qui sotto.
Ha dei benefici: puoi scriverlo in autonomia, e quindi può rimanere segreto. È economico, nel senso che puoi scriverlo da solo oppure con una consulenza da un avvocato che è più economica (in genere) del testamento pubblico. Puoi sempre modificarlo, cancellarlo e revocarlo.
Ha anche dei contro, cioè degli aspetti negativi: può essere perso, rubato, può non essere conosciuto dagli eredi. Può essere distrutto o rovinato, quindi può perdere valore. Ricorda che se c’è un testamento, ed i tuoi eredi lo bruciano oppure gli mettono una riga sopra, il testamento olografo perde qualunque efficacia. È come se non fosse mai esistito. Un grande rischio, ma tra poco ti spiego come evitarlo.
Il testamento olografo è uno strumento straordinario per far rispettare le proprie volontà. Non serve il notaio, ma per scriverlo bene chiedi consiglio al tuo avvocato.
17. Per fare il testamento olografo mi serve un avvocato?
Sì e no. Il testamento olografo lo puoi scrivere da solo/a ma devi evitare errori di forma e di contenuto.
Gli errori di forma li puoi evitare facilmente: trovi tanti consigli online (ho scritto una guida pratica ed anche un libro su questo e c’è pure un video visto da decine di migliaia di persone).
Gli errori di contenuto sono molto più difficili da evitare, perché riguardano il tuo patrimonio, chi compone la tua famiglia, ed altre variabili.
In genere, se ci sono immobili o se hai voglia di dare qualcosa di più ad uno dei tuoi figli oppure al tuo coniuge, o se vuoi dare il meno possibile ad uno dei tuoi figli, ti consiglio di affidarti ad un avvocato. Ho un servizio di consulenza testamentaria specializzato proprio in questo.
18. Come scrivere un testamento olografo valido e senza errori?
- prendi un foglio di carta ed una penna (nera o blu meglio)
- scrivi TESTAMENTO in alto
- Io sottoscritto nome e cognome e luogo di residenza con il presente testamento dispongo di (alcuni/tutti) miei beni per il tempo in cui avrò cessato di vivere
- Nomino mio erede/legatario …
- Data e luogo
- firma leggibile alla fine di ogni pagina
- tutto scritto a mano, da te solo, senza aiuto di altre persone
19. Cosa non scrivere in un testamento?
Per prima cosa, il testamento è solo e solamente scritto a mano di pugno del testatore. Cioè nessuno deve aiutarlo a fare testamento. Non esiste testamento al computer, o vocale, o video. Il testamento olografo è solo scritto a mano su di un foglio.
Non devi dimenticarti, poi, gli elementi essenziali che ti ho appena indicato. In particolare, non dimenticare la firma e la data ed il luogo (di tuo attuale domicilio, e di dove stai scrivendo il testamento).
Mai scrivere la parola lascio. La parola “lascio” è ambigua e può creare enormi problemi nel momento dell’interpretazione del testamento. Il perché lo capirai nelle risposte successive.
20. Dove tenere il testamento?
Puoi lasciarlo in casa oppure darlo ad una persona di tua fiducia.
Alcuni lo lasciano all’avvocato oppure al notaio.
Non lo terrei in cassetta di sicurezza, perchè ci sono alcuni problemi burocratici.
Il testamento consegnato all’avvocato oppure al notaio è una prassi che consiglio: nessuno potrà manometterlo o perderlo. E se vuoi, puoi ritirarlo quando vuoi.
21. Come revocare il testamento?
Puoi revocare un testamento con un nuovo testamento. Questo nuovo testamento può contenere solo la frase “Revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria” e finire lì. Oppure, scritta questa frase, scrivere un nuovo contenuto del proprio testamento. Ovviamente dovrai sempre ed in ogni caso mettere tutti i requisiti essenziali di legge: data, luogo, firma, scrittura a mano, etc..
22. Posso avere due testamenti?
Sì, puoi scrivere due testamenti, che devono però essere identici in tutto e per tutto.
23. Quali sono gli errori da evitare nel fare testamento?
- non devi dimenticare la data
- devi scrivere solo a mano, no computer o altro
- non devi mai farti aiutare da nessuno a scrivere. Se non puoi scrivere, fai testamento pubblico col notaio
- devi sempre firmare: mai dimenticarsi la firma
- il foglio deve essere senza segni: mai fare righe, segni o modifiche
- è vietato il testamento congiunto: due persone non possono fare testamento insieme (= sullo stesso foglio)
- è vietato il testamento reciproco: due persone non possono nominare una l’erede dell’altro, nello stesso momento.
24. Cos’è il testamento congiunto?
Immagina moglie e marito che fanno testamento: “Noi Tizia e Caio disponiamo con questo testamento del nostro patrimonio..”. Questo è un testamento congiunto, vietato, perché ognuno deve fare il suo testamento.
25. Cos’è il testamento reciproco?
Immagina moglie e marito che fanno ciascuno testamento, nello stesso foglio: “Io Tizia nomino mio erede universale mio marito Caio”. “Io Caio nomino mia erede universale mia moglie Tizia”. Questo è un testamento reciproco, vietato, perché ognuno deve fare il suo testamento.
26. Cos’è il testamento simultaneo?
Immagina moglie e marito che fanno ciascuno testamento, in due fogli diversi, seppur insieme, magari con testi leggermente diversi. Ecco che il testamento simultaneo si può fare, anche se è a rischio.
Come evitare problemi? Fai testamento in due momenti diversi (due date diverse), con parole diverse, magari prevedendo qualcosa di diverso (es. uno dei due lega un piccolo oggetto a qualche parente o amico).
27. Come iniziare un testamento olografo?
Io sottoscritto Tizio Rossi, nato a .. il .. , residente in .. alla via .. , nel pieno delle mie facoltà mentali con questo testamento dispongo di tutto il mio patrimonio per il tempo in cui avrò cessato di vivere..
28. Posso nel testamento dare consigli, opinioni o altre cose che non riguardano il denaro?
Sì. Ad esempio, puoi invitare i tuoi eredi a non litigare. Puoi disporre cosa ne sarà del tuo corpo. Puoi anche “toglierti qualche sassolino dalla scarpa”, pur consapevole che il testamento verrà pubblicato interamente, parola per parola.
29. Cosa fare se il testamento contiene disposizioni poco chiare?
In caso di ambiguità, gli eredi possono rivolgersi a un giudice per interpretare le disposizioni testamentarie e risolvere eventuali conflitti. È consigliabile consultare un avvocato (Studio legale Turina: 045 511 83 11 a Verona ed in tutta Italia)
30. Cosa fare se il testamento contiene disposizioni poco chiare?
In caso di ambiguità, gli eredi possono rivolgersi a un giudice per interpretare le disposizioni testamentarie e risolvere eventuali conflitti. È consigliabile consultare un avvocato (Studio legale Turina: 045 511 83 11 a Verona ed in tutta Italia)
31. Si può contestare un testamento olografo?
Sì, se vi sono vizi di forma, dubbi sull’autenticità o violazioni dei diritti dei legittimari. La contestazione va fatta in tribunale, con l’aiuto di un avvocato.
32. Il figlio o coniuge escluso può impugnare il testamento?
Sì, può e deve. Se la persona esclusa è un erede legittimario, può contestare il testamento per ottenere la sua quota di legittima. Altri esclusi possono impugnare solo per vizi di forma o dolo.
33. Il figlio o coniuge escluso può impugnare il testamento?
Sì, può e deve. Se la persona esclusa è un erede legittimario, può contestare il testamento per ottenere la sua quota di legittima. Altri esclusi possono impugnare solo per vizi di forma o dolo.
Dopo la morte (apertura dell’eredità)
PARTE 1
Dove e quando si apre la successione?
Quali sono i primi documenti che servono?
Ed i parenti, che cosa ereditano?
Parleremo di questo, nella prima parte di questa sezione sull’apertura della successione.
34. Cosa significa “apertura della successione”?
L’apertura della successione è il momento in cui, alla morte del defunto, il suo patrimonio diventa ereditabile. Da questo punto, gli eredi possono accettare o rinunciare alla successione, i debiti e crediti del defunto passano al patrimonio ereditario e si avviano le pratiche successorie.
35. Quando si apre la successione?
La successione si apre al momento della morte del de cuius (la persona deceduta). La data di decesso è essenziale, poiché da essa dipendono i termini per l’accettazione ereditaria, il calcolo delle imposte e la distribuzione dei beni tra gli eredi.
36. Dove si apre la successione?
La successione si apre nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto, cioè dove questi risiedeva stabilmente e gestiva i suoi interessi principali. Questo luogo determina quale ufficio del tribunale sarà competente per eventuali controversie e dove presentare la dichiarazione di successione.
Se Tizio ha la residenza anagrafica a Verona, vive con la compagna a Pisa, e muore a Roma… la successione si apre a Pisa.
37. Cosa succede dopo l’apertura della successione?
Dopo l’apertura della successione, si verifica se esiste un testamento e si identificano gli eredi. Gli eredi possono accettare o rinunciare all’eredità, mentre i beni del defunto rimangono temporaneamente bloccati fino a quando non si definiscono i diritti successori.
38. È possibile che la successione si apra senza sapere se c’è un testamento?
Sì, se non è noto l’esistenza di un testamento, si applicano provvisoriamente le regole della successione legittima. Per verificare l’esistenza di un testamento, bisogna controllare il Registro Generale dei Testamenti, rivolgersi ai notai che hanno collaborato con il defunto o consultare familiari e avvocati.
39. Quali sono i primi passi da compiere dopo l’apertura della successione?
Dopo l’apertura della successione, occorre ottenere il certificato di morte, verificare l’esistenza di un testamento e identificare i beni e i debiti del defunto. Successivamente, è necessario decidere se accettare o rinunciare alla successione, considerando il patrimonio netto e i diritti dei creditori.
40. Qual è la differenza tra vocazione ereditaria e delazione ereditaria?
La vocazione ereditaria è la designazione di chi può succedere al defunto, stabilita dalla legge o dal testamento. La delazione ereditaria è l’offerta del patrimonio del defunto a un soggetto specifico, che può accettarla o rinunciarvi. Questi due momenti coincidono nella maggior parte dei casi, ma non sempre.
41. Quali documenti servono per iniziare la successione ereditaria?
Per avviare la successione servono il certificato di morte, i documenti anagrafici del defunto e degli eredi, l’elenco dei beni del defunto (come immobili e conti bancari), eventuali contratti di assicurazione e una copia del testamento, se presente.
42. Si può accettare l’eredità in parte?
No, essa deve essere accettata o rifiutata nella sua interezza. Non è possibile accettare solo i beni e rifiutare i debiti o viceversa.
43. Si può rinunciare ad un singolo bene ereditato?
No, non si può rinunciare a un singolo bene. L’eredità va accettata o rifiutata interamente. Dopo l’accettazione, gli eredi possono accordarsi per cedere o vendere beni specifici.
44. Cosa fare in caso di erede irreperibile?
Primo, bisogna capire se è un erede oppure un chiamato alla successione. Se un erede non è rintracciabile, la sua quota resta in sospeso. Però non si potrà vendere nulla senza di lui. Occorre parlarne con un avvocato, ed eventualmente andare in causa.
45. Chi eredita senza testamento?
Coniuge, figli e genitori (quando non ci sono figli) sono eredi legittimari. Se ci sono loro, essi ereditano secondo le quote che ti ho indicato sopra (le rivedi qui). Se non ci sono loro, ereditano gli eredi che vengono dopo.
46. Chi eredita se non ci sono coniuge, figli, genitori o nonni?
In assenza di coniuge, figli o ascendenti, la massa ereditaria passa ai collaterali del defunto, cioè ai fratelli e sorelle, e in loro mancanza, ai nipoti (figli dei fratelli o sorelle). Se anche questi mancano, l’eredità viene devoluta ai parenti entro il sesto grado, come cugini o altri parenti più lontani. Se non ci sono parenti entro il sesto grado o nessuno accetta, questa viene devoluta allo Stato. Lo Stato non risponde però dei debiti del defunto oltre il valore dei beni ereditati.
47. Come si calcola il grado di parentela?
Il grado di parentela si calcola contando le generazioni che separano il defunto dalla persona interessata. Ogni generazione rappresenta un grado. Ad esempio:
- I figli sono parenti di 1° grado, perché c’è una sola generazione di differenza.
- I nipoti (figli dei figli) sono parenti di 2° grado.
- I fratelli e le sorelle sono parenti di 2° grado, perché si risale al genitore comune e si scende al fratello/sorella.
- I cugini sono parenti di 4° grado: si risale ai nonni comuni (2 gradi) e si scende ai rispettivi genitori e figli (2 gradi).
Questo criterio è stabilito dal Codice civile italiano (art. 76).
48. Cosa succede se mio fratello o mia sorella è morto/a prima dei miei genitori?
Se un fratello o una sorella del defunto muore prima dei genitori, i figli del fratello o della sorella premorti (cioè i nipoti del defunto) subentrano per rappresentazione. Questo significa che i nipoti ereditano la quota che sarebbe spettata al loro genitore.
Ad esempio:
- Se il defunto aveva due fratelli, di cui uno è premorto e ha lasciato due figli, la quota spettante al fratello premorto sarà divisa tra i suoi due figli.
In pratica, i nipoti prendono il posto del genitore deceduto e partecipano alla successione con gli stessi diritti di chi è ancora in vita.
La rappresentazione si applica solo nelle successioni legittime (in assenza di testamento) e non è applicabile in caso di legati specifici o disposizioni diverse nel testamento. Questo principio è regolato dall’art. 467 del Codice civile.
49. Non ho fratelli, solo altri parenti. Chi eredita il mio patrimonio?
Se non hai coniuge, figli, ascendenti o fratelli, la tua eredità sarà devoluta agli altri parenti in base al grado di parentela, fino al sesto grado. L’ordine di successione è il seguente:
- Nipoti diretti (figli di fratelli o sorelle, se ci fossero stati).
- Zii (parenti di 3° grado).
- Cugini (parenti di 4° grado).
- Parenti di grado più lontano (es. figli di cugini) fino al 6° grado.
Se non ci sono parenti entro il sesto grado o nessuno accetta la succession ereditaria, questa sarà devoluta allo Stato. Per garantire che il tuo patrimonio vada a chi desideri, è consigliabile redigere un testamento indicando chiaramente i beneficiari.
50. Voglio diseredare i miei fratelli e nipoti. Come fare?
Fratelli e nipoti non sono eredi legittimari, quindi possono essere esclusi con un testamento. Basta indicare chiaramente chi erediterà i tuoi beni e specificare che fratelli e nipoti sono esclusi. Poiché non hanno diritto alla quota di legittima, non possono contestare il testamento, salvo vizi di forma o dolo. Un notaio o un avvocato può aiutarti a garantire la validità delle disposizioni.
51. Quali debiti passano agli eredi?
Passano tutti i debiti del defunto, come mutui, prestiti, cartelle esattoriali e debiti personali. Gli eredi ne rispondono nei limiti di quanto accettato, salvo accettazione con beneficio d’inventario.
52. Cosa fare se un creditore ha pretese sull’eredità del defunto?
Gli eredi possono saldare il debito con i beni ereditati o contestarlo se ritengono sia infondato. L’accettazione con beneficio d’inventario limita la responsabilità al patrimonio ereditato.
53. Come riscuotere i crediti del defunto?
Gli eredi devono fornire prova del credito (es. contratti, fatture) e inviare richiesta formale al debitore. Se necessario, possono agire in giudizio per il recupero.
54. Cos’è l’accettazione con beneficio di inventario?
È un modo di accettare la massa ereditaria separando il patrimonio del defunto da quello dell’erede. In questo modo, l’erede risponde dei debiti ereditari solo nei limiti del valore dei beni ereditati, proteggendo il proprio patrimonio personale.
55. Come funziona l’accettazione con beneficio di inventario?
Devi dichiarare l’accettazione presso un notaio o il tribunale entro 10 anni dalla morte. Entro 3 mesi va redatto un inventario dei beni ereditati. Pagherai i debiti del defunto solo con i beni ereditati, proteggendo i tuoi.
56. Quali documenti servono per l’accettazione con beneficio di inventario?
Occorrono (almeno): Certificato di morte del defunto. Documenti di identità degli eredi. Elenco dei beni mobili e immobili. Estratti conto bancari. Visure catastali per gli immobili. Eventuali contratti e polizze assicurative. Maggiori info dal tuo notaio di fiducia.
57. Quali documenti servono per l’accettazione con beneficio di inventario?
Occorrono (almeno): Certificato di morte del defunto. Documenti di identità degli eredi. Elenco dei beni mobili e immobili. Estratti conto bancari. Visure catastali per gli immobili. Eventuali contratti e polizze assicurative. Maggiori info dal tuo notaio di fiducia.
58. Quali spese devono sopportare gli eredi?
Gli eredi devono sostenere spese funerarie, imposte di successione, volture catastali, eventuali debiti del defunto e spese di divisione ereditaria.
59. Cosa succede se un erede prima accetta e poi rinuncia all’eredità?
Dopo l’accettazione, non è più possibile rinunciare all’eredità. Tuttavia, l’erede può cedere la propria quota a un altro soggetto, tramite vendita o donazione.
Checklist per verificare il tuo contratto
Apertura della successione (burocrazia)
PARTE 2
Parleremo di dichiarazione di successione e di tutto quello che è connesso (termini, chi la presenta, sanzioni, quanto si paga, ed altro).
In pratica, affronteremo la burocrazia connessa alle pratiche successorie.
60. Cos’è la dichiarazione di successione e chi deve presentarla?
È un atto fiscale che comunica all’Agenzia delle Entrate il patrimonio ereditato e gli eredi coinvolti. Devono presentarla tutti gli eredi, i legatari o chiunque subentri nel patrimonio del defunto, anche tramite un unico rappresentante. Anche i chiamati all’eredità devono presentarla, nonostante non abbiano ancora accettato l’eredità.
61. Entro quando si presenta la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione deve essere presentata entro 12 mesi dalla data del decesso del defunto. Questo termine è obbligatorio per evitare sanzioni e interessi di mora sul pagamento delle imposte di successione.
Se il termine non viene rispettato, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, che consente di regolarizzare la situazione pagando una sanzione ridotta e gli interessi. Per evitare errori, è consigliabile iniziare le pratiche quanto prima, verificando la documentazione necessaria.
62. Quali documenti servono per la dichiarazione di successione?
Sono necessari: il certificato di morte, l’estratto per riassunto dell’atto di matrimonio (se applicabile), la visura catastale degli immobili, l’elenco di conti bancari e titoli, eventuali contratti assicurativi e copia del testamento, se esistente.
63. Quali documenti servono per la dichiarazione di successione?
Il mancato rispetto del termine di 12 mesi comporta sanzioni amministrative e interessi sul pagamento delle imposte dovute. Per regolarizzare, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso.
64. Cos’è la voltura catastale?
La voltura catastale è un adempimento amministrativo che serve ad aggiornare i dati degli immobili nel Catasto, registrando il subentro degli eredi al defunto. Questo passaggio non trasferisce formalmente la proprietà, ma è necessario per allineare i registri catastali con la nuova situazione successoria. Si esegue generalmente presso l’Agenzia delle Entrate o tramite un notaio, entro 30 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione.
65. Qual è il rapporto tra voltura catastale ed accettazione ereditaria?
La voltura catastale, se effettuata dal chiamato alla successione, è un’accettazione tacita dell’eredità. La giurisprudenza ha chiarito che, mentre la presentazione della dichiarazione di successione ha un valore meramente fiscale e non implica accettazione, la voltura catastale ha rilevanza sia fiscale che civile.
66. Come fare la voltura catastale senza accettare l’eredità?
Se sei in dubbio se accettare o meno l’eredità hai due alternative: far fare la voltura catastale a chi ha già deciso di accettare oppure chiedo la nomina del curatore dell’eredità giacente.
67. Cosa fare con i conti correnti del defunto?
I conti bancari vengono bloccati al momento del decesso, ma solo se la banca lo viene a sapere. Quindi la prima cosa da fare è informare la banca. Poi, gli eredi dovranno fornire alla banca la dichiarazione di successione e la documentazione necessaria per sbloccarli e procedere con il trasferimento dei fondi. In genere, si tratta dell’estratto dell’atto di morte, documento di identità degli eredi e IBAN degli stessi per gli accrediti.
68. Cosa fare con le polizze vita del defunto?
Le polizze vita non rientrano nell’asse ereditario e vengono liquidate direttamente ai beneficiari indicati nel contratto. Gli eredi devono contattare la compagnia assicurativa per avviare la pratica.
69. Le polizze vita finiscono nella dichiarazione di successione?
Le polizze vita non rientrano nell’asse ereditario quindi nemmeno nella dichiarazione di successione. Quello che paga l’assicurazione è un diritto proprio del beneficiato, ossia della persona che il testatore aveva indicato.
70. Come rateizzare le imposte di successione?
Puoi richiedere la rateizzazione all’Agenzia delle Entrate se l’importo supera 1.000 euro. La prima rata va pagata entro 60 giorni dalla notifica dell’importo. È possibile suddividere il pagamento in 8 rate trimestrali, o 12 se l’importo supera 20.000 euro, con interessi sulle rate successive. Usa il modello F24 per ogni versamento.
71. Come gestire una cassetta di sicurezza del defunto?
Per accedere alla cassetta di sicurezza di un defunto, gli eredi devono:
- Contattare la banca: Informare l’istituto del decesso e richiedere l’apertura della cassetta.
- Presenza di un notaio o funzionario: L’apertura deve avvenire alla presenza di un notaio o di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, che redigerà un verbale e un inventario del contenuto.
- Accordo tra eredi: Se tutti gli eredi sono d’accordo, l’apertura può procedere; in caso contrario, potrebbe essere necessario l’intervento del giudice.
- Dichiarazione di successione: Il contenuto della cassetta deve essere inserito nella dichiarazione di successione e le relative imposte devono essere pagate.
72. Cosa succede al contenuto della cassetta di sicurezza ereditata?
Il contenuto della cassetta viene inventariato e, se rientra nella massa ereditaria, deve essere inserito nella dichiarazione di successione. In seguito, il contenuto viene suddiviso tra gli eredi secondo le quote ereditarie o le disposizioni testamentarie.
73. Come verificare se esistono debiti del defunto?
È possibile richiedere visure presso banche, Agenzia delle Entrate, conservatorie e archivi notarili per individuare eventuali debiti, ipoteche o cartelle esattoriali.
74. Cosa fare se ci sono beni mobili (denaro, gioielli, dipinti, automobili, etc) del defunto?
Gli eredi devono inventariare i beni mobili del defunto, farli valutare, e inserirli nel patrimonio ereditario. Per le automobili, occorre aggiornare il PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
75. Posso usare i beni dell’eredità senza prima accettarla?
No, l’utilizzo dei beni può comportare accettazione tacita, anche involontariamente. È consentita solo la custodia o la manutenzione ordinaria per conservare i beni.
76. Come gestire le utenze intestate al defunto?
Le utenze (luce, acqua, gas) devono essere volturate a nome degli eredi o chiuse se non necessarie. Occorre comunicare il decesso ai gestori allegando il certificato di morte.
77. Cosa succede alle cause in Tribunale in cui era parte il defunto?
Le cause legali o i debiti in contenzioso passano agli eredi insieme al patrimonio. Saranno gli eredi a decidere se proseguire o meno le azioni legali.
78. Come faccio a sapere se il defunto aveva mutui?
Richiedi informazioni alle banche dove il defunto aveva rapporti. Puoi anche fare una visura ipotecaria presso la Conservatoria per verificare mutui gravanti su immobili ereditati.
79. Come faccio a sapere se il defunto aveva mutui?
Richiedi informazioni alle banche dove il defunto aveva rapporti. Puoi anche fare una visura ipotecaria presso la Conservatoria per verificare mutui gravanti su immobili ereditati.
80. Come trasferire i veicoli tipo automobile o altro, intestati al defunto?
Gli eredi devono presentare la dichiarazione di successione e poi richiedere l’aggiornamento del PRA (Pubblico Registro Automobilistico) con un passaggio di proprietà.
Dividere l’eredità
Dividere l’eredità è molto complesso e può essere anche molto costoso.
Ti spiego passo dopo passo cosa puoi fare, cosa non puoi fare, e come gestire al meglio la comunione ereditaria.
Anche se i coeredi non sono rintracciabili o se avete litigato.
81. Come proteggere un bene ereditato durante la comunione ereditaria?
Gli eredi possono nominare un amministratore per la gestione condivisa o stipulare accordi per regolamentare l’uso e la manutenzione del bene.
82. È obbligatorio dividere l’eredità?
No, gli eredi possono decidere di mantenere la comunione ereditaria, ma qualsiasi erede può chiedere in qualsiasi momento la divisione.
83. Per la divisione ereditaria serve il notaio?
Sì, se ci sono beni immobili caduti in successione.
84. Cosa succede se gli eredi non trovano un accordo?
Si ricorre alla mediazione civile o, in ultima istanza, al tribunale per ottenere la divisione giudiziale dei beni ereditari. In entrambi i casi serve un avvocato.
85. Cosa fare se un erede usa da solo un bene comune?
L’erede deve riconoscere un’indennità agli altri coeredi per l’uso esclusivo del bene comune, a meno che non ci sia accordo diverso.
86. Si può vendere la propria quota di eredità?
Sì, un erede può vendere la sua quota, ma deve offrire il diritto di prelazione agli altri coeredi prima di cederla a terzi. In pratica, prima viene offerta agli altri, e se rifiutano o non rispondono si vende ad un soggetto non coerede.
87. Come si calcola il valore di un bene ereditato?
Il valore è stabilito tramite una perizia o accordo tra gli eredi, considerando il prezzo di mercato al momento della divisione.
88. Come si divide il denaro sul conto corrente del defunto?
I saldi dei conti correnti vengono divisi tra gli eredi in base alle quote ereditarie, previa presentazione della successione alla banca.
89. Come si divide il denaro sul conto corrente del defunto?
I saldi dei conti correnti vengono divisi tra gli eredi in base alle quote ereditarie, previa presentazione della successione alla banca.
90. Si possono donare i beni ereditati prima della divisione ereditaria?
Sì e no, nel senso che per donare o vendere un bene ereditato serve il consenso di tutti gli eredi o, in alternativa, completare prima la divisione.
91. Chi decide come usare i beni ereditati?
Le decisioni spettano agli eredi in base alla maggioranza calcolata sulle quote ereditarie. Per atti straordinari (es. vendita), serve l’unanimità.
92. Si può vendere un bene ereditario senza l’assenso di tutti?
No, la vendita richiede il consenso di tutti gli eredi. In alternativa, un erede può cedere la propria quota, offrendo prima la prelazione agli altri coeredi.
93. Come si scioglie la comunione ereditaria?
Gli eredi possono decidere consensualmente la divisione dei beni. In caso di disaccordo, si può avviare una divisione giudiziale per determinare la ripartizione o la vendita.
94. Si può richiedere l’assegnazione esclusiva di un bene ereditario?
Sì, un erede può richiedere l’assegnazione esclusiva di un bene, ma deve compensare gli altri con un conguaglio pari al valore della loro quota.
94bis. Cosa fare delle case in locazione (affitto) di proprietà del defunto?
I canoni di locazione devono essere divisi tra gli eredi in base alle rispettive quote ereditarie. Le spese di gestione dell’immobile seguono lo stesso criterio, salvo accordi diversi tra gli eredi.
95. Cosa fare se un coerede non collabora e non vuole dividere?
Si può avviare una mediazione obbligatoria per cercare un accordo. Se fallisce, si può ricorrere al tribunale chiedendo la divisione giudiziale.
96. Chi paga le spese legali nella divisione ereditaria?
Le spese legali e notarili per la divisione si dividono proporzionalmente tra gli eredi in base alle rispettive quote ereditarie, salvo accordi diversi. Ognuno poi paga il proprio avvocato.
97. Davanti a quale tribunale si fa la divisione ereditaria?
Il foro competente per la divisione ereditaria è il tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, ossia l’ultimo domicilio del defunto, secondo l’art. 22 c.p.c. Se i beni si trovano in luoghi diversi, la competenza resta unica.
98. Davanti a quale tribunale si fa la divisione ereditaria?
Il foro competente per la divisione ereditaria è il tribunale del luogo in cui si è aperta la successione, ossia l’ultimo domicilio del defunto, secondo l’art. 22 c.p.c. Se i beni si trovano in luoghi diversi, la competenza resta unica.
99. Cosa succede se un erede non partecipa alla divisione in tribunale?
La divisione può avvenire giudizialmente, con il ricorso al tribunale, che assegnerà i beni o ne disporrà la vendita per ripartire il ricavato. Anche se un erede non partecipa, e quindi anche se rimane contumace.
100. Quanto dura una causa in tribunale?
Non meno di 2 anni, e parliamo del primo grado. Poi c’è eventualmente l’appello e la Cassazione. In genere è molto più economico trovare una soluzione.
101. Quanto costa una causa in tribunale?
Ci sono dei parametri di legge (qui). Partiamo da almeno 3/4000 € oltre tasse e spese varie, per ciascuna parte.
.. e oltre
Dividere l’eredità è molto complesso e può essere anche molto costoso.
Ti spiego passo dopo passo cosa puoi fare, cosa non puoi fare, e come gestire al meglio la comunione ereditaria.
Anche se i coeredi non sono rintracciabili o se avete litigato.
102. Il testamento video è valido?
No. Solo il testamento scritto a mano dal solo testatore è valido.
103. Conto corrente svuotato prima della morte: cosa fare?
Se il conto corrente è stato svuotato prima della morte di una persona, bisogna vedere chi lo ha svuotato e perché. Se si tratta di un cointestatario, occorre dimostrare che il conto non era alimentato da lui (= non ci metteva almeno la metà del denaro). Se non lo era, occorre fare l’azione di rendiconto e chiedere la restituzione.
104. Testamento fac simile com’è fatto?
Io sottoscritto Tizio Rossi nato a Roma il 23 maggio 1961 nel pieno delle mie facoltà mentali dispongo di tutti i miei beni per il tempo in cui avrò cessato di vivere. […] Data, luogo e firma.
Lo Studio legale Turina
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