Conto cointestato con il defunto: chi deve restituire i soldi?
Conto cointestato ed eredità
Scritto dall’Avv. Giovanni Turina | Aggiornato il 22 maggio 2025
Quando un conto corrente è intestato a due persone, e uno dei due muore, cosa succede?
Chi ha diritto a quei soldi?
E chi deve renderne conto agli altri eredi?
Oggi rispondo a una domanda che vedo spesso nel mio studio legale, sia a Verona che a Villafranca.
Si tratta di un problema molto più comune di quanto pensi, e ogni settimana assisto almeno un cliente con un caso simile.
Villafranca di Verona, via L. Zago 13
Verona, via del Carrista 3
045/5118311 – vittoria@turina.it
Il caso classico
Immagina questa situazione: un anziano (padre, zio, nonno…) cointesta il conto corrente con una persona vicina, spesso un figlio o un nipote.
Ma attenzione: il conto è alimentato solo dall’anziano — pensioni, rendite, risparmi personali.
Dopo la sua morte, l’altra persona continua a usare il conto, a volte per spese dell’anziano… altre volte no.
Pizzerie, vacanze, benzina, spese universitarie del figlio. Tutto dallo stesso conto.
Ma a chi appartenevano davvero quei soldi?
C’è distinzione tra mandato e donazione
Cosa dice la legge?
L’art. 1854 c.c. stabilisce una presunzione: i saldi del conto cointestato si dividono in parti uguali fra i titolari. Ma è una presunzione superabile.
Se i soldi sono stati versati da uno solo dei due (il defunto), l’altro dovrà dimostrare di averne diritto. E qui casca l’asino.
Mandato o donazione?
Chi ha gestito il conto dopo la morte del titolare ha due strade per giustificarsi:
- Mandato: agiva per conto del defunto, con obbligo di rendiconto.
- Donazione: il defunto voleva regalargli quei soldi.
👉 Ma la donazione non si presume: serve prova dello spirito di liberalità, che spesso manca. E se manca, scatta la responsabilità.
Cosa fare, in pratica?
Se sei erede e sospetti un uso improprio del conto:
- Chiedi alla banca gli estratti conto degli ultimi 10 anni.
- Analizza le spese: sono servite davvero all’anziano o no?
- Se trovi spese “personali” fatte dall’altro cointestatario, puoi chiederne la restituzione.
Se sei invece il cointestatario superstite:
- Assicurati di avere pezze giustificative, deleghe, testamenti o qualsiasi documento che provi la volontà del defunto.
- Altrimenti, potresti dover rendere conto agli altri eredi e restituire le somme non giustificate.
Conclusioni.
La cointestazione è un’arma a doppio taglio. Meglio chiarire prima, magari con un testamento ben fatto o una scrittura privata. Dopo la morte, tutto diventa più complicato… e spesso più conflittuale.
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