Consulenza legale sul testamento: costo oppure opportunità?
Avv. Giovanni Turina – patrimonialista
(denaro, eredità, famiglia, società)
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Avv. Giovanni Turina, civilista: denaro, eredità, immobili, famiglia e società.
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Serve davvero l’avvocato per fare testamento?
Tizio, che ha chiamato la segreteria ieri, crede di no.
In queste poche righe alcune mie riflessioni utili per chi vuole gestire la propria eredità alla luce della mia esperienza con Tizio.
1. Tizio come il cliente ideale.
Forse avrei dovuto scrivere il non-cliente ideale.
Tizio è un uomo di circa 70 anni, che ha chiamato la segreteria (045/5118311) per avere informazioni.
Cercava consulenza in materia successoria, argomento di cui mi occupo ogni giorno come avvocato.
In quel momento Vittoria, la segretaria, non era in studio, dunque ho avuto il piacere di parlare io con Tizio.
Vede, avvocato, mi trovo purtroppo alla fine della mia vita. Non ho moglie o figli, solo fratelli e nipoti. Ma io voglio lasciare tutto all’associazione ___. Ma non so cosa fare. Soprattutto, non mi posso muovere, perché non ho molto da vivere.
Sono situazioni tragiche, ma piuttosto comuni: tante persone mi chiamano quando sono consapevoli del loro destino.
Ho spiegato a Tizio come funziona in questi casi:
- condividiamo insieme le sue volontà
- pianifichiamo un testamento olografo che dovrà scrivere da solo (altrimenti non sarebbe valido)
- capiamo come rendere effettive le ultime volontà: come impedire, cioè, che il testamento vada perduto e che qualcuno decida di non farlo valere nei modi corretti.
A pensare male, come dice il noto politico, si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
E lo dico per esperienza diretta: come avvocato, e come persona che queste cose le ha vissute in famiglia.
Nel caso specifico, vista l’impossibilità di muoversi, ho proposto a Tizio di vederci da lui.
Tutto bene, rimaniamo all’organizzazione dell’incontro, da tenersi nei giorni successivi.
2. Tizio cambia idea.
Poche ore dopo, mi richiama Tizio che, scusandosi, deve revocare l’incontro perché:
- ne ha parlato con il nipote (il parente più vicino)
- questi gli ha detto che non serve l’avvocato e non serve il notaio per queste cose
- che questi professionisti costano ma per un testamento basta un foglio ed una penna
- lui, il nipote, conosceva qualcuno che non solo l’avrebbe aiutato nel scrivere il testamento ma avrebbe gestito l’eredità dopo la sua morte.
In buona sostanza, Tizio ha cambiato idea, ed ha deciso di affidarsi ad un conoscente del nipote.
Comprendendo la situazione, non ho potuto far altro che augurargli il meglio, e buona fortuna.
3. Alcune riflessioni per chi vuole pianificare la propria eredità.
Sono certo che il conoscente del nipote di Tizio scriverà un testamento valido, perfetto, che lascerà l’eredità non già ai parenti più vicini (la sorella di Tizio, madre del nipote) ma all’associazione indicata.
Scrivere un testamento nullo, infatti, aprirebbe la successione legittima: tutto ai fratelli di Tizio, nulla all’associazione.
Ma questa non è la volontà di Tizio, e sono certo che non accadrà.
La riflessione non riguarda questo, ma la scarsa consapevolezza di Tizio nell’affidare il proprio patrimonio a degli sconosciuti.
Ed il problema non è Tizio, che si trova alla fine della propria vita e non sa come gestire questi affari che -oggettivamente- sono tanto difficili quanto dolorosi.
Il problema è la percezione che tutti abbiamo nei confronti dei professionisti, avvocati o notai che siano: un costo inutile, un servizio superfluo.
Purtroppo molti pensano così, ed il problema nasce probabilmente dal modo in cui -per decenni- tanti professionisti si sono comportati.
4. Il primo errore.
Il testamento olografo, è vero, è scritto su di un foglio bianco con una penna.
Ed in linea di massima è semplice, tant’è vero che si trovano dei modelli in internet di testamento olografo.
Ma, in primo luogo, ci sono delle particolarità tecniche: nel senso che, ad esempio, un testamento scritto al computer non è un testamento. Ma anche un testamento dove il testatore scrive la parola “lascio a Tizio..” è un problema. Cosa voleva fare il testatore, lasciare un legato oppure nominare un erede? La differenza è molta, così come le conseguenze pratiche. Nel testamento non bisogna MAI lasciare spazio all’interpretazione, se non si vuole andare in causa tra eredi.
In secondo luogo un testamento deve rispettare i diritti che nascono per legge, e che non si possono eliminare. Il caso di Tizio non prevedeva eredi legittimari (coniuge, figli, genitori), ma se ci fossero stati, il rischio di ledere i diritti di questi soggetti era molto grande.
E non sapete quanto costano, in termini di rabbia tempo e soldi, le cause ereditarie!
Come avvocato, sono il primo a voler evitare le cause in tribunale, soprattutto quando nascono da un testamento scritto male che -come tale- è soggetto all’interpretazione del giudice.
5. Il secondo errore.
Il secondo errore, a mio avviso, è quello di affidarsi a qualcuno che non sia un avvocato.
Capiamoci: una consulenza da un avvocato o notaio non ha un costo inferiore ad € 800,00 ma:
- dietro ci sono anni di studi e soprattutto di esperienza
- la consulenza offre la possibilità di esprimere davvero le proprie ultime volontà (gli amici di amici non sono proprio persone estranee alla vicenda come un avvocato)
- si ha la certezza che non ci sono conflitti di interesse
- l’avvocato è responsabile, sia da un punto di vista deontologico, che civile, di rendere il migliore servizio possibile al proprio cliente. Se sbaglia, in sostanza, paga;
- il professionista (avvocato o notaio) ha la capacità tecnica di gestire l’ampia burocrazia che nasce una volta aperta la successione (quando muore il testatore)
- molti non lo sanno, ma il testamento può rimanere nello studio del professionista. Il rischio che vada perso, rubato, rovinato od altro è praticamente nullo.
Sinceramente mi fiderei di più a lasciare un testamento dall’avvocato, pagandolo, sapendo che egli ha l’obbligo per legge di pubblicarlo (se non lo fa rischia anche sanzioni penali), anziché lasciarlo nel cassetto al fianco del mio letto di morte. Soprattutto se lascio tutto non ai parenti o amici, ma ad una associazione, come nel caso di Tizio.
6. In conclusione.
Ci sono casi in cui chi più spende meglio spende.
E la consulenza legale in materia successoria con un avvocato o notaio secondo me vale la pena, soprattutto nel caso di Tizio.
D’altro canto, questa è una situazione spiacevole: perché solo un professionista che fa questo di mestiere, ed è responsabile di quello che fa, può offrire garanzie a chi -per ovvie ragioni- non potrà difendere la propria voce, quando sorgerà il tema della sua successione.
Mi occupo solo di diritto patrimoniale, perché aiuto privati ed imprenditori a gestire il loro patrimonio: immobili, eredità, famiglia e società.
Ricevo a Villafranca di Verona, nello studio secondario di Verona, oppure online tramite videoconferenza (WhatsApp, Skype, telefono, Google Meet, Zoom).