Ho ricevuto una lettera dall’avvocato per diffamazione aggravata

Avv. Giovanni Turina – patrimonialista
(denaro, eredità, famiglia, società)
tel. 045/5118311 vittoria@turina.net

Avv. Giovanni Turina, civilista: denaro, eredità, immobili, famiglia e società.
Ricevo a Verona ed online.
045/5118311 – vittoria@turina.it

Qui parleremo di:

Ecco, probabilmente, il tuo caso (diffamazione aggravata).

Hai ricevuto una diffida per diffamazione: una raccomandata da un avvocato che ti chiede soldi per un commento pubblicato online. Il rischio? Non solo un risarcimento, ma anche spese legali e complicazioni future se non gestisci correttamente i prossimi 30 giorni.

Questa è la base da chiarire subito: la diffida non è una condanna, ma un avviso serio che richiede risposta.

Ti scriverò dal punto di vista di chi ha scritto proprio un libro su questo tema (lo trovi qui), e che negli ultimi anni ha visionato decine di diffide ad adempiere: penso valga la pena leggere queste righe.

Di solito funziona così: ti arriva una lettera che chiede migliaia di euro per un commento pubblicato mesi fa su Instagram (o TikTok, Facebook, etc). Allegano anche una “prova informatica” che sembra inchiodarti. La reazione è panico o confusione. Ma è il momento di ragionare.

Partiamo dalle basi: la diffamazione è un reato disciplinato dall’art. 595 del Codice penale.

Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a lire diecimila.

per avere diffamazione dobbiamo quindi avere due elementi:

  • un’espressione che offenda l’altrui reputazione;
  • questa espressione deve essere comunicata a più soggetti.

Un commento su internet o nelle chat tipo WhatsApp è sempre diffamazione aggravata:

Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a lire cinquemila

Ecco il punto: se hai ricevuto una diffida, c’è un rischio concreto. Non rispondere significa solo peggiorare la situazione.

Molti usano questi casi per guadagnare, trasformando il risarcimento in un affare. Ma attenzione: non sempre hanno torto. Spesso la diffamazione c’è davvero.

Cosa fa un avvocato in questi casi? Analizza il contesto. Ogni settimana valutiamo decine di casi per capire se conviene trovare un accordo o rispondere in modo forte. Il nostro compito è sempre quello ridurre gli argomenti dell’altra parte.

Gestirla da solo? Puoi provarci, ma rischi grosso per risparmiare poche centinaia di euro. Ogni caso è diverso.

Dire “cretino” a chi ti provoca non è come dire “imbecille” a chi non ti ha fatto nulla. Le sentenze fanno la differenza.

A volte conviene chiudere subito, a volte controbattere. Per questo, quando chiedi “È diffamazione se ho dato del cretino a quell’influencer?”, la risposta è sempre la stessa: dipende.

Cretino, imbecille o stupido: quando sei a rischio?

In tutti questi casi siamo nella diffamazione: la tua fantasia può trovare mille altri insulti, e tutti portano in quella direzione.

Ma guardiamo al contesto: dire che “questa è tutta una me**a”.. è diffamazione? Cioè chi è il destinatario del tuo cortese commento, la persona o la situazione?

Il personaggio famoso che oggi ti ha chiesto migliaia di euro si è preso solo la tua offesa, o decine di altre? Ha subito davvero un danno?

Mille variabili, ma una sola certezza: se non rispondi, posticipi e rendi più grave il problema.

Cosa succede se non rispondo?

La diffida in sé non ha conseguenze dirette.

Ma quello che può arrivare subito dopo è un invito alla stipula di negoziazione assistita.

Qui la legge è chiara: se non rispondi entro 30 giorni, il giudice potrà valutare il tuo comportamento come disinteresse.

Non significa che perderai automaticamente, ma parti in svantaggio.

Le conseguenze pratiche sono due:

  • Anche se vinci, rischi che le spese legali non ti vengano rimborsate (compensazione delle spese).
  • Potresti incorrere in una condanna per lite temeraria (art. 96 c.p.c.) se il giudice vede nel tuo comportamento mala fede o colpa grave.

Meglio rispondere o lascio perdere?

Dalla mia esperienza, queste persone non mollano l’osso: se ritengono di essere stati diffamati, procedono in causa. E lì, è tutto da vedere: se ti trovi davanti al Giudice e prima di quel momento non hai detto nulla, hai ignorato ogni lettera, allora la strada è in salita.

Non significa che hai già perso, ma certo ti sei messo/a in una situazione più difficile: se ne valga la pena, sta a te decidere.

Immagina la differenza: dall’ansia per una lettera ricevuta al sollievo di avere una risposta scritta, studiata e solida, che blocchi sul nascere ulteriori richieste. Questo è l’obiettivo.

Puoi sottoporre il tuo caso alla nostra Segreteria: chiama 045 511 83 11 oppure manda tutta la documentazione a vittoria@turina.it

(preciso subito: l’onorario della lettera di replica all’avvocato di controparte è inferiore ad € 250,00 ma è sempre presente. Non si fanno lettere a titolo gratuito)